SARACENA (CS)
Lo storico P. Fiore, nella sua Calabria Illustrata, così parla di Saracena “ Terra antichissima è la medesima che già fiorì col nome di Sestio edificata dagli Enotri, fu ella Terra edificata da Enotrio Arcade in Calabria cinquecento sessanta anni prima della guerra di Troia e perciò fu denominata Sestio , e si tiene fino ai tempi nostri la memoria della sua antichità , mentre si vede nel ristretto delle sue rovine collocate sopra una rupe una Cappelluccia col titolo di Santa Maria di Città Vetere che con voce corrotta denota il luogo della vecchia Città”.
Sestio, al riferire del P.Fiore, fu sorpresa dai Saraceni , come tanti altri luoghi della Calabria, e nel 900 dell’Era Cristiana cadde in loro potere, i quali per la vicinanza dell’uno(M.Ionio) e dell’altro mare(M.Tirreno),e per molti vantaggi , vi fissarono la propria sede…dopo l’esercito imperiale di Costantinopoli distrusse tutta la città. Per l’ostinazione dei Saracenari , dalle rovine di Sestio fu poi edificata Saracena”.
E il detto autore ancora aggiunge che”Saracena ritiene tuttavia per impresa una donna ignuda e scapigliata , che si cuopre con un lenzuolo, alla quale impresa sembra accoppiarsi un’antica tradizione presso quegli abitatori, che fosse questa donna la Regnante dei Saraceni sorpresa dalle armi imperiali dentro il letto e rimasta morta nell’assalto ”
Ancora oggi sullo stemma del paese è impressa tale figura.
Il paese così fondato venne recinto da quattro mura e quattro porte “Porta del vaglio”, che trovasi all’inizio del paese; “ Porta San Pietro” , situata a Sud-Ovest ; “ Porta Nuova”, posta nella parte inferiore del paese,” Porta dello Scarano” , situata a Nord , che si chiudevano di notte ad assicurarsi contro “novelle incursioni barbariche”.
Fu per questo , secondo la costante tradizione, che i pastori e i campagnuoli, reduci dai loro lavori dopo l’annottare, e trovando chiuse le porte del paese, senza che potessero entrarvi, cominciarono a edificare casupole fuori dall’abitato, e così di mano in mano formarono quell’altro piccolo braccio del paese detto il “Casalicchio” cioè piccolo Casale, che ancora oggi mantiene tale nome.
Saracena è topograficamente posta tra il 13% e il 14% di longitudine orientale e 30% e 40% di latitudine boreale. Si erge su una collina a circa 600 m s.l.m. Il microclima è temperato e l’aria salubre. I venti dominanti che soffiano sul paese sono lo scirocco e il levante.
Lungo il lato Sud è bagnata dal fiume Garga , la cui acqua freschissima e purissima , incanalata, alimenta le quattro fontane principali del paese.
Nel territorio di Saracena vi è il demanio ex feudale detto “Fellirose” dove risiede l’Azienda agricola Lupo, terreno ricco di vegetazione e piante di olive e viti. Saracena è denominata ”Città dell’Olio e del moscato”.
L’Azienda agricola Lupo è custode di un forte amore per la terra , amore tramandato dagli avi che con sacrifici e onestà hanno dedicato la propria vita al lavoro dei campi .
La tradizione per la coltura olivicola è viva a Saracena e soprattutto nell’ Azienda Agricola Lupo dove le olive ,senza trattamenti chimici , vengono raccolte e subito molite direttamente nel frantoio a conduzione familiare con il sistema a ciclo continuo.
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